MONOLITE BIFRONTE “PLACE DE LA CONCORDE”

CIRCO MASSIMO – ROMA

dal 24 Novembre 2013 al 29 Gennaio 2014

Press Review

CORRIERE DELLA SERA – 1° pagina Edizione Nazionale del 29 Gen 2014
CORRIERE DELLA SERA (web)
REPUBBLICA (web)
INSIDEART
QUAZART
ARTRIBUNE
IL GIORNALE DELL’ARTE
FOTOGRAFIA ERRANTE
ROMAIT – Interview
LIBERO
EQUILIBRIARTE

ABC Quotidiano Spagnolo
Un monumento gigante, e ilegal, en el centro de Roma

INSIDEART redazione NEW YORK (2016)
L’EREDITA’ DI MONDRIAN IL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO

LA7 – Coffee Break – Puntata del 1 Febbraio 2014
Commenti degli ospiti in Studio:

Mario Sechi
…la provocazione è estremamente riuscita, ha beffato tutti. Il monumento non è uno sfregio rispetto al contesto…era talmente bello e inserito bene in quel contesto, che a nessuno è passato per la mente di dire “che brutto, telefoniamo al comune”…chi l’ha visto, e certamente qualcuno l’ha visto…avrà pensato che era una normalissima esposizione d’arte contemporanea, cose che il Comune non fa…La protesta infatti è sugli spazi espositivi, sulla mancanza di programmazione culturale…quell’artista va premiato, è stato geniale.

Giordano Bruno Guerri
…ha fatto un’operazione assolutamente brillante…lui ha sfidato il potere e sul suo campo. Qui c’è un progetto, prima di tutto auto pubblicitario riuscito in pieno, e poi di beffa di chi non sa controllare le proprie proprietà che sono poi i beni pubblici…Nell’impossibilità di essere un Paese normale, siamo comunque un popolo brillante.

Corrado Formigli
…parlando di risorse umane, di capitale umano, anche in questo caso trovi l’italiano creativo e intelligente che mette a nudo l’idiozia e l’insufficienza della burocrazia

Video
NEWS – SKY TG24 / LA7 Coffee Break

Un passo tratto dal libro “MONDRIAN – The Disappeared Paintings”, dal Capitolo di presentazione del PROGETTO INSIDE MONDRIAAN

[…] Tra le Installazioni, quella che senza dubbio ha avuto maggiori “attenzioni” è il “Monolite Place de la Concorde”, meglio conosciuto come il “Monolite del Circo Massimo”.

In questo caso il lavoro sperimentale non è stata la realizzazione dell’opera in se. Si, certo, si configura nell’ambito del Progetto Inside Mondrian e quindi non va vista come elemento isolato, ma l’ho utilizzata per sperimentare un’altra formula, quella “dell’occupazione” di uno spazio con una “presenza/assenza”. La materializzazione silenziosa di un oggetto ingombrante, seduto ad osservare una Città indifferente, una Città spenta, una Città allo sbando, piegata su se stessa in una parvenza di finto benessere.

L’intenzione era proprio quella di “testare” l’attenzione di una Città come Roma, delle sue Istituzioni e del Popolo. Per dimostrare che era una Città in stato di abbandono e degrado fisico, ideologico e sociale. Oltre al fatto che viveva nel totale immobilismo e assenza di iniziative concrete per l’arte in generale (siamo a cavallo tra il 2013 e il 2014 e le cronache dei tempi successivi, lo hanno pienamente dimostrato).

La vera “Opera d’Arte” non fu il Monolite in se. L’installazione era solo il pretesto, lo strumento, per compiere una vera e propria Performance e dimostrare che a Roma potevi veramente fare di tutto. Collocare un’opera di quelle dimensioni, nel punto più importante e visibile della Città e constatare che per oltre due mesi nessuno si è accorto di nulla, è stata senza dubbio “un’Azione” senza precedenti. Questa è la “vera Opera d’Arte”.

Terminata la performance con la mia autodenuncia, quella che per tutta la Città era una “assenza”, è diventata una “presenza ingombrante” e chi ha osservato solo il Monolite, non è riuscito a vedere al di là del proprio naso, non ha visto o non ha voluto vedere, una “Città in rovina” che gli faceva da piedistallo. Non a caso ho scelto una delle aree archeologiche più importanti del Mondo. Le “rovine” storiche che facevano da cornice al Monolite, si contrapponevano alle “rovine ideologiche e sociali” dell’intera Città. […]

 

Una protesta “volutamente incompresa”

(Lettera aperta del 25 febbraio 2014) CLICCA QUI